Mostra dell’Artigianato  Feltre
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Galassia Castaldi
Art direction
Graphic design
Exhibition desing
Illustration
Set up


2021


Mostra dell’Artigianato  Feltre
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Galassia Castaldi
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Project made in collaboration with Anonima Impressori
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Client :
Comune di Feltre




In collaborazione con Anonima Impressori, collettivo di studiosi, tipografi e grafici, è stata allestita mostra e una tipografia attiva presso Palazzo Borgasio (Via Luzzo, Feltre) attiva durante le 35° Edizione della Mostra dell’Artigianato artistico e tradizionale.
Il titolo del progetto prende nome da Panfilo Castaldi, figura storica della città, in quanto uno dei primi tipografi nel panorama italiano operante tra Venezia e Milano nella seconda metà del quattrocento. Curiosamente, alcuni storici locali del fine seicento e dei primi del settecento (primo su tutti il feltrino Antonio Cambruzzi) sostenevano, con documentazioni non provate al fine del poter dar seguito alla loro visione campanilista, che Castaldi fosse il vero e primo inventore della stampa con caratteri mobili, anziché Johannes Gutenberg nel 1453. Questa falsa prova gira attorno al fatto che il tipografo e medico italiano, sposò la nipote di Marco Polo, che portò in dote alcuni caratteri in vetro cinesi (e forse sarebbe meglio dire sigilli) probabilmente da uno dei viaggi del suo avo.
Gli oggetti, che a quanto dicono queste narrazioni, furono valsi non poca curiosità in Castaldi durante un periodo dove già si iniziava a capire il procedimento di stampa combinazioni di caratteri.
Durante un incontro con il suo “collega” Johannes Fust (amico e sostenitore economico di Gutenberg), Panfilo Castaldi condivise la scoperta, che a sua volta la riferì a Gutenberg, che ne colse l’intuizione, ed arrivò in anticipo sulla scoperta che cambiò definitivamente il mondo.
Questo mito, ovviamente non vero, fu particolarmente fomentato tra la fine dell’ottocento e primi del novecento, in un clima di affermazione del nazionalismo, proseguendo anche nel ventennio fascista dove serviva, seppur affermando il falso, trovare personaggi che potessero dare rilievo alla cultura artistica, scientifica e intellettuale italiana.
Con questa premessa, presa in senso assolutamente ironico, si è voluto omaggiare il curioso cittadino feltrino ricostruendo una tipografia dentro gli spazi del palazzo dove sono presenti, per donazione della famiglia Possiedi, le macchine di una delle ultime tipografie feltrine intitolata proprio al personaggio storico.
Questa operazione ha visto non solo il restauro delle macchine tipografiche (come ad esempio un torchio a leva Albion datato 1859) ma anche la possibilità per tutta la durata dell’evento di svolgere dimostrazioni di stampa coinvolgendo il pubblico nella composizione dei poster omaggio.
Attorno alle macchine in azione, è stata allestita anche una piccola mostra per spiegare al pubblico non solo il valore di questo importante mestiere e il suo duro lavoro, ma anche il procedimento che vede la realizzazione degli stessi materiali promozionali dell’evento, realizzati ad hoc prorpio insieme al collettivo.